Buongiorno
a tutti cari lettori!
Oggi
lanciamo un nuovo format:” Libri al cinema”
dalle pagine delle opere al grande schermo.
HUNGER
GAMES: MOCKINGJAY Pt.2
Da
pochissimo è uscito nelle sale italiane il quarto
ed ultimo capitolo della saga di Hunger Games.
Alla
regia troviamo sempre Francis Lawrence; le colonne sonore sono di James Newton
Howard che nel capitolo precedente
ci ha fatto innamorare con: “The Hanging Tree”.
Non troviamo nessuna variante per la
fotografia di Jo Willems e la sceneggiatura di Danny Strong e Peter
Creaig.
Ma
passiamo al film vero e proprio.
La
pellicola inizia con un ritmo lento che si concilia perfettamente al capitolo
precedente, ma dopo un po’
inizia l’azione vera e propria ed entriamo nella
rivolta.
Come
tutti i film tratti da libri, naturalmente ci sono delle incongruenze, ma
questo può essere un fattore a favore dal punto
di vista della spettacolarità del film. Basta prendere n
considerazione la morte di Finnick(Sam Claflin) è
stata molto più spettacolare rispetto a quella del
libro, senza nulla togliere a quest’ultima.
Guardando
alla complessità di tutti i capitoli trovo che quest’ultimo
sia la così detta “ciliegina
sulla torta” dato che rispetto agli altri trasmette
più suspense e tensione. Gli effetti speciali sono più
che soddisfacenti, non troppo “invasivi”
ed esagerati.
Una
cosa che mi ha davvero sodisfatto è stato il personaggio di Tigris
(interpretata da Eugenie Bondurant che grazie ai truccatori e alla
computer
grafica era esteticamente perfetta. Mi è dispiaciuto che abbiano interagito
pochissimo nel film rispetto al libro. Un altro aspetto positivo è
da attribuire a Josh Hutcherson (Peeta) e alla sua bravura nell’
interpretare l’instabilità
psichica del personaggio durante buona parte della proiezione.
In
effetti ci sono state poche cose che mi hanno lasciato leggermente delusa. La
prima è sicuramente la rappresentazione degli ibridi che non
rispecchiano a pieno la figura descritta nel libro che rimandava di più
a delle lucertole, questa poteva essere anche più
spaventosa rispetto a degli umanoidi bianchi e viscidi.
Un altra cosa che mi ha lasciato basita è
stato il bacio tra Haymicth ed Effie alla fine del film. Considerando che
Susanne Collins era il produttore esecutivo della pellicola forse voleva darci
la conferma della sempre sospettata relazione tra i due.
-Leo-
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